“La vera intensità del trattamento è dato dall’incontro umano, dove la stanchezza e il dolore conducono direttamente a quel contatto di relazione materna che si può ritrovare nello Shiatsu.”
Mi sono approcciata allo Shiatsu da Uke, digiuna di qualsiasi nozione riguardante questa disciplina. Per alcuni anni ho continuato a cercarlo, soprattutto nei momenti in cui sentivo di avere poche risorse. Con lo Shiatsu ho imparato a respirare e a riportare l’attenzione su me. Ricordo che le prime volte alla fine di un trattamento facevo alcune domande all’operatore. La domanda “cosa mi hai trovato?” o meglio “cos’hai sentito?”, l’ho fatta anche io. Aspettavo una risposta con un po’ di timore, ma questa risposta non arrivava o non appagava la mia curiosità. Probabilmente non sapevo neppure io che cosa desiderassi sapere. Come forse tipico della nostra cultura avrei voluto risposte ad effetto, risposte delle quali non avevo ancora nemmeno formulato una domanda.
Ora che ho iniziato a trattare con regolarità mi capita che le domande che io stessa ponevo le rivolgano a me. Non desiderare risposte verbali è un traguardo che…
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