Altre basi molto rilevanti del ruolo attivo e cooperativo delle persone in cura vengono indicate nello sviluppo di un forte orientamento alla cura di sé socialmente diffuso e istituzionalmente sostenuto e nella trasformazione (già in atto) delle concezioni di salute, che potrebbero passare dalla riproposizione del dualismo polarizzato benessere-malessere (come nella classica definizione dell’OMS) ad una visione di compresenza di ordine e disordine, ossia processi salutogenetici e patogenetici co-generati e co-influenti nel corso della vita. La cura (come risultante di un sistema di interventi) dovrebbe contribuire sia a contrastare i processi degenerativi, patologici e inabilitanti sia a favorire i processi rigenerativi, ricostruttivi, adattivi benefici, per la persona in cura.
Entro questo quadro di riferimenti possono trovare una più chiara e riconosciuta collocazione tecniche e discipline – come lo shiatsu, lo yoga, la meditazione – capaci di favorire processi salutogenetici e rigenerativi sia nelle fasi in cui prevalgono le tendenze equilibranti e di benessere sia in quelle adattive e trasformative. Esse infatti favoriscono le capacità di risposta attiva del soggetto di fronte alle varie sfide e problematiche a cui è sottoposto nelle diverse fasi della vita, ampliando i benefici sia degli interventi promozionali sia di quelli terapeutici. Esse non agiscono in modo “complementare”, come spesso si dice delle CAM, ma piuttosto in modo “sinergico”, favorendo la capacità del soggetto di essere un interlocutore attivo, collaborativo e co-produttivo dei processi terapeutici che lo riguardano. In questo segnano una specificità da valorizzare, in forte sintonia col nuovo ruolo delle persone nella cura di sé e nei processi di cura terapeutica.
In conclusione, il riconoscimento di un ruolo responsabile e cooperativo delle persone in cura, all’interno di una nuova organizzazione delle relazioni di cura, permette di ripensare lo scenario complessivo degli interventi salutari. In questo quadro, assumono un ruolo rilevante quegli interventi salutogenetici che sono capaci di sostenere il soggetto sia in senso riequilibrante sia adattivo. Sarà decisiva la capacità di tutti gli attori sociali di ricollocarsi con competenza e professionalità in questo diverso assetto in via di riformulazione, superando barriere e preclusioni che finora sembravano invalicabili.
(Leggi l’articolo completo del Prof. Marco Ingrosso pubblicato dalla rivista Shiatsu News)