Come ho toccato gli alieni (articolo di Valter Vico per la rivista Shiatsu News)

La rivista Shiatsu News ha pubblicato un mio articolo dal titolo:

Incontri ravvicinati del V tipo

ovvero

come ho toccato gli alieni

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Incontri ravvicinati del V tipo ovvero come ho toccato gli alieni con lo #Shiatsu

CE5: Incontro ravvicinato del V tipo: incontri bilaterali posti in essere tramite iniziative umane coscienti, volontarie ed attive, o tramite la comunicazione cooperativa con intelligenze extraterrestri.  Il “quinto tipo” non รจ incluso nell’originale scala degli incontri ravvicinati di Hynek, tuttavia gli ufologi del gruppo CSETI del dott. Steven M. Greer hanno definito i CE5; si tratta di una teoria simile a quella dei “contattati” degli anni 1950, o del sottotipo F di Bloecher per gli incontri ravvicinati del Terzo tipo. (Da Wikipedia)

“Comunicazione cooperativa con intelligenze extraterrestri”. Non posso trovare una definizione migliore di quanto รจ successo.

Ho toccato gli alieni ed essi hanno toccato me e posso inoltre testimoniare con sicurezza che anche altri hanno vissuto questa singolare esperienza. Alcuni erano operatori addestrati, altri semplici cittadini curiosi, in ogni caso tutti ne sono usciti migliori.

Gli alieni sono fra noi ed hanno molto da dirci, anche se non sempre siamo in grado di comprendere appieno il loro linguaggio. Certamente non sono in grado di descrivere i loro processi mentali, ma posso dimostrare che รจ possibile aprire con loro un canale di comunicazione empatico non verbale.

Questo รจ il racconto di un’esperienza ai confini con la realtร  iniziata all’alba del nuovo millennio, ma l’ultimo incontro รจ avvenuto solo pochi giorni fa, non certo nel deserto del Nuovo Messico, ma all’estrema periferia di Torino, in un centro d’incontro per anziani ai confini fra Moncalieri e Nichelino alla presenza di numerosi testimoni. Altri e ripetuti incontri erano avvenuti in precedenza sempre principalmente nel territorio di Moncalieri.

Nel corso del tempo abbiamo stabilito un codice di comunicazione basato sul contatto: sequenza ritmiche di pressioni esercitate, almeno inizialmente, principalmente sulla schiena.

La maggior parte di loro sono fisicamente simili a noi, a prima vista si potrebbero scambiare facilmente per “persone normali”.

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Come funziona lo Shiatsu

Il cuore dello Shiatsu รจ come il puro affetto materno:
la pressione delle mani fa scorrere le sorgenti della vita

(T. Namikoshi)

Shiatsu รจ un termine giapponese che significa letteralmente โ€œpressione con le dita (e le mani)โ€ (Shi = dito, Atsu = premere)

L’esperienza della pressione รจ basilare a livello vitale: la pressione del liquido amniotico durante la gravidanza, la pressione interna del corpo, la pressione atmosferica.

Lo Shiatsu idealmente nasce e si sviluppa dal gesto naturale e spontaneo di portare la mano e di premere sulla zona dolente ovvero dalla ricerca di un abbraccio che avvolge, stringe, protegge e sostiene per liberarsi dal dolore e dalle proprie angosce.

La specificitร  di questo metodo manuale di trattamento di origine giapponese, che lo differenzia da ogni altra tecnica a mediazione corporea, รจ quella di basarsi sulla pressione esercitata in modo progressivo, graduale, calibrato e rispettoso senza generare dolore.

Dal punto di vista pratico, a differenza di altre tecniche, lo Shiatsu non richiede di spogliare la persona o di utilizzare oli o creme: ciรฒ rende piรน comodo e facile lโ€™approccio.

Puรฒ essere eseguito anche sulla sedia a rotelle o sul lettino.

Roberta, utente del Centro Diurno Colombetto per disabili psichici di Moncalieri (To), dopo il trattamento Shiatsu dice: โ€œmi piace quando ti appoggiโ€. Con una sola frase ha colto il senso profondo dello Shiatsu e della relazione di scambio che lo caratterizza.

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Shiatsu al Centro Diurno per disabili psichici Colombetto di Moncalieri

“OGGI HO FATTO LO SHIATZUโ€

1ยฐ incontro

Il primo trattamento รจ andato bene: Alberto prima mi ha allontanato a calci, poi mi ha graffiato, infine si รจ fatto mettere le calze. Insomma: abbiamo โ€œfatto amiciziaโ€.

Oggi รจ il mio primo giorno al centro diurno per disabili psichici.

Dipinto di Lina
Dipinto di Lina, utente del Centro Diurno Colombetto di Moncalieri (TO)

Veramente ero giร  venuto in visita la settimana precedente con Marco, il fisioterapista, per prendere gli ultimi accordi prima di iniziare la sperimentazione. La prima impressione arrivando era stata quella di una specie di scuola materna. Ancora prima di entrare ero circondato da persone che mi assalivano di domande: โ€œCome ti chiami?โ€, โ€œVieni ancora?โ€, โ€œQuando torni?โ€, โ€œCosa fai?โ€, โ€œHai dei bambini? Come si Chiamano?โ€. E molti mi toccavano, mi abbracciavano. Sono affettuosi. Cโ€™รจ vitalitร  ed una certa aria buffa e strampalata che fa allegria.

Eravamo rimasti dโ€™accordo di cominciare con i casi โ€œpiรน sempliciโ€, ma non รจ certo il caso di Alberto.

Lโ€™educatrice, Emanuela, mi presenta Alberto. Lui รจ un ragazzo autistico psicotico, ma ognuno ha i suoi guai: io, ad esempio, sono ipermetrope ambliope per cui non dovrebbero esserci particolari problemi.

Andiamo nella โ€œstanza della musicaโ€ dove Alberto ha il suo angolo preferito, il suo nido, dove lui si accuccia in posizione fetale su un materassino. Lโ€™educatrice lo rassicura. Io mi siedo a terra vicino a lui con le gambe incrociate, ma lui mi allontana con dei calci. Dopo un poโ€™ capiamo che non vuole che io incroci le gambe e cosรฌ mi adeguo. Mi avvicino un poโ€™, ci provo alcune volte, ma lui mi respinge sempre con un piede.

Propongo allโ€™educatrice di mettere un poโ€™ di musica visto che mi dice che gli piace. Lei prende uno jambe ed inizia a suonare con un ritmo lento ed un poโ€™ ipnotico. Lui รจ sempre accucciato. Mostra una mano: mi avvicino lentamente e gli tocco il pollice, delicatamente. Sulle prime lascia fare, poi si alza a sedere, mi afferra gli avambracci, stringe forte e pianta le unghie. Non molla la presa, allora a mia volta gli prendo gli avambracci ed inizio a fare pressioni a pinza con pollice e dita contrapposti. Mi fa male, sento le unghie nella carne, ma mantengo la presa ed intanto iniziamo una specie di balletto al ritmo del tamburo che non si รจ mai fermato: ondeggio lentamente. Lo tiro leggermente verso di me, poi lo allontano un poโ€™ e cosรฌ via. Nel frattempo aumento e diminuisco in modo alterno le pressioni sui suoi avambracci al ritmo dello jambe. Lentamente diminuisce la presa e sembra seguirmi nella danza.

La situazione รจ assurda e surreale. Mi viene da ridere, non riesco a trattenermi. Lui sorride, molla la presa e si mette a sedere a gambe incrociate.

Rimaniamo un poโ€™ a guardarci, fermi. Non so bene come comportarmi, ma cerco di essere presente.

Poi si toglie una calza, la sventola, la fa girare facendo dei versi e me la sporge. La prendo, la sventolo, la faccio girare emettendo suoni gutturali e poi gliela restituisco. La scena si ripete alcune volte con qualche variante: faccio finta di annusare la calza con aria disgustata, รจ una scenetta che รจ sempre piaciuta molto ai miei bambini. Alla fine decido di tenermi la calza, allora lui toglie lโ€™altra e ripete lo stesso rituale. Non so bene come uscirne. Lโ€™educatrice mi dice che probabilmente lui vuole che io gli metta le calze. Sono molto lusingato dalla proposta e provvedo immediatamente.

Ho superato lโ€™esame: abbiamo fatto amicizia.

Vado nel salone a salutare Enrica e Rachele che avevo trattato prima. Due trattamenti Shiatsu โ€œnormaliโ€.

Dipinto di Lina
Dipinto di Lina, utente del Centro Diurno Colombetto di Moncalieri (TO)

Enrica con le matite colorate sta completando sul suo quaderno, lentamente, ma con buona grafia in stampatello maiuscolo, una pagina di โ€œOGGI HO FATTO LO SHIATZUโ€. Magari una di queste volte le faccio presente che si scrive con la โ€œSโ€, o forse no.

Rachele รจ seduta tranquilla sul divanetto. Le chiedo come sta. Lei รจ timida, parla piano, un poโ€™ coprendo la bocca, quasi a schernirsi e dice: โ€œmi piace quando ti appoggiโ€. Con una sola frase ha colto il senso profondo dello Shiatsu e della relazione di scambio che lo caratterizza. Apparentemente uno dei due attori, lโ€™operatore, ha un ruolo attivo, mentre il ricevente รจ passivo. In realtร  io mi appoggio al ricevente e lui mi sostiene. Quindi รจ โ€œabileโ€. I ruoli si invertono e ciรฒ crea fiducia reciproca, la fiducia di essere sostenuti e di poter sostenere. La fiducia nella natura, nel miracolo della pressione che agisce senza che nulla venga apparentemente fatto. Ho notato nella mia esperienza come siano soprattutto le persone piรน fragili a recepire questo aspetto cosรฌ primordiale dello Shiatsu, forse perchรฉ, finalmente, sperimentano nella pratica la possibilitร  di sentirsi utili e di sostenere unโ€™altra persona.

Capitano raramente giornate cosรฌ intense, ma, come sempre ciรฒ che si riceve รจ molto piรน di quello che si dร . Continua a leggere “Shiatsu al Centro Diurno per disabili psichici Colombetto di Moncalieri”

Shiatsu e anziani alla RSA Latour di Moncalieri

Leggi l’articolo pubblicato sul numero del 30/1/2008 del settimanale “Il Mercoledรฌ” di Moncalieri.

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