
Per una comprensione più generale dei meccanismi di funzionamento dello Shiatsu, Shizuto Masunaga, uno dei principali maestri di Shiatsu, che era anche psicologo e conosceva le teorie neurologiche occidentali, propone una teoria molto suggestiva legata ai meccanismi della percezione.
Quando la persona è in salute, nel senso più ampio del termine, dal punto di vista fisico, psichico, emotivo e sociale, ha una percezione unitaria (“protopatica”) di sé e la sua energia vitale fluisce liberamente in tutte le sue manifestazioni. La malattia è innanzitutto una “malattia dell’anima”. Il processo che, a partire da uno squilibrio energetico, potrà portare nel corso del tempo ad un disagio fino ad arrivare ad una patologia in senso stretto, si manifesta innanzitutto nella percezione di una separazione: “Ce l’ha con me, non mi vuole bene”, “Il dottore ha detto che ho la cistifellea” (la mia cistifellea è altro da me), ecc.
La percezione discriminante, “epicritica”, è ovviamente necessaria ed è parte integrante dalla vita, ma la percezione “protopatica”, unitaria, di sé è la base di ogni processo di guarigione, di “guarigione dell’anima”. È la classica dialettica di opposti complementari che gli orientali chiamano Yin e Yang.
La sensibilità “protopatica”, unitaria, è caratteristica della enterocezione, la percezione interna del proprio organismo. È tipicamente una percezione sfumata, poco chiara, in cui i confini sono labili, dove il fisico e lo psichico non hanno confini chiari.
Quando dico che “una persona mi sta sullo stomaco” sento lo stomaco contrarsi. A questo livello “protopatico”, secondo Masunaga andrebbe ricercato il punto d’unione fra il livello fisico, il livello psichico ed il livello energetico dell’essere umano.
La pressione statica dello Shiatsu, per le sue modalità specifiche, provoca innanzitutto l’attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico donando alla persona una sensazione generale di benessere e di relax, ciò consente di rivolgere la propria attenzione alla enterocezione protopatica di sé innescando i processi di riequilibrio energetico e di autoguarigione.
Masunaga, nel modo evocativo tipico degli orientali, chiama questo processo “eco della vita” o “due in uno”. La persona è una, corpo, mente e spirito sono uno, Operatore e Ricevente sono uno.
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