“Shiatsu e salute a Moncalieri”: conferenza con Valter Vico, 24/9

sns 2013 Moncalieri locandina

“Shiatsu e salute a Moncalieri”
conferenza nell’ambito della “Settimana Nazionale dello Shiatsu” FISieo
martedì 24 settembre alle 16
Casa Vitrotti – P.zza Stazione, 5 – Moncalieri (TO)

Corso di Auto-Shiatsu e Anti-Stress a Moncalieri (Torino) dal 17 ottobre

Il Corso di Auto-Shiatsu e Anti-Stress è organizzato dai Centri Anziani della Città di Moncalieri (TO), nell’ambito del Progetto della “Settimana Cre-Attiva”.

Sede: Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri (TO) (mappa)

Orari: il mercoledì dalle 14:30 alle 15:30, 20 lezioni, dal 17 ottobre 2012 a marzo 2013

Istruttore: Valter Vico

Indicazioni terapeutiche: contro la pigrizia, la noia e la sedentarietà.

Prerequisiti: nessuno. Il corso è aperto a tutti.

Obiettivi: per imparare semplici tecniche di Auto-Shiatsu, di respirazione e di rilassamento da utilizzare per il proprio benessere e quello dei propri cari. Stare meglio. Trovare quiete e serenità. Facilitare il movimento fluido e tranquillo. Migliorare l’elasticità e la flessibilità.

Per informazioni ed iscrizioni: Sig.ra Marilena De Stefano (dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17), 011.64.21.81

Iscrizioni dal 17 settembre presso Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri.

(Per chi fosse interessato:  sempre il mercoledì, dalle 15:45 alle 16:45, segue il corso di Astrologia Numerologica.)

Corso introduttivo di Shiatsu a Moncalieri (Torino) da ottobre

Il Corso Introduttivo di Shiatsu è organizzato dai Centri Anziani della Città di Moncalieri (TO), nell’ambito del Progetto della “Settimana Cre-Attiva”.

Sede: Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri (TO)

Orari: il mercoledì dalle 14 alle 15:30, 20 lezioni, dal 19 ottobre 2011 ad aprile 2012

Istruttore: Valter Vico

Indicazioni terapeutiche: contro la pigrizia, la noia e la sedentarietà.

Prerequisiti: nessuno. Il corso è aperto a tutti.

Obiettivi: per imparare semplici tecniche di Shiatsu ed AutoShiatsu di base da utilizzare in famiglia e con gli amici per il proprio benessere e quello dei propri cari. Stare meglio. Facilitare il movimento fluido e tranquillo, migliorare l’elasticità e la flessibilità.

Per maggiori informazioni ed iscrizioni: Sig.ra Marilena De Stefano (dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17), 011.64.21.81

Iscrizioni dal 15 settembre presso Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri.

Quota annuale: 60 €

Sempre il mercoledì, dalle 15:45 alle 17, segue, per che è interessato, il corso di Numerologia Orientale e I Ching.

Corso di Shiatsu ed AutoShiatsu a Moncalieri (Torino) dal 26 ottobre

Corso Introduttivo di Shiatsu ed Auto Shiatsu organizzato in collaborazione con la Città di Moncalieri (TO)

Sede: Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri (mappa)

Orari: 20 lezioni, il mercoledì dalle 14 alle 15:30, dal 26 ottobre 2011

Istruttore: Valter Vico

A chi è rivolto: a tutti

Prerequisiti: nessuno.

Obiettivi: per imparare semplici tecniche di Shiatsu ed AutoShiatsu da utilizzare per se stessi, in famiglia e con gli amici per il proprio benessere e quello dei propri cari. Stare meglio. Facilitare il movimento fluido e tranquillo, migliorare l’elasticità e la flessibilità.

Per maggiori informazioni:

  • Sportello di informazione sociale (dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:15; lunedì e mercoledì dalle 14:30 alle 16:00): numero verde 800.33.55.25 oppure
  • Sig.ra Marilena De Stefano (dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17): 011.64.21.81

Iscrizioni presso Centro Zoe, Salita Padre Denza 9, Moncalieri  (mappa)

Quota annuale: 60 €

Shiatsu al Centro Diurno per disabili psichici Colombetto di Moncalieri

“OGGI HO FATTO LO SHIATZU

1° incontro

Il primo trattamento è andato bene: Alberto prima mi ha allontanato a calci, poi mi ha graffiato, infine si è fatto mettere le calze. Insomma: abbiamo “fatto amicizia”.

Oggi è il mio primo giorno al centro diurno per disabili psichici.

Dipinto di Lina
Dipinto di Lina, utente del Centro Diurno Colombetto di Moncalieri (TO)

Veramente ero già venuto in visita la settimana precedente con Marco, il fisioterapista, per prendere gli ultimi accordi prima di iniziare la sperimentazione. La prima impressione arrivando era stata quella di una specie di scuola materna. Ancora prima di entrare ero circondato da persone che mi assalivano di domande: “Come ti chiami?”, “Vieni ancora?”, “Quando torni?”, “Cosa fai?”, “Hai dei bambini? Come si Chiamano?”. E molti mi toccavano, mi abbracciavano. Sono affettuosi. C’è vitalità ed una certa aria buffa e strampalata che fa allegria.

Eravamo rimasti d’accordo di cominciare con i casi “più semplici”, ma non è certo il caso di Alberto.

L’educatrice, Emanuela, mi presenta Alberto. Lui è un ragazzo autistico psicotico, ma ognuno ha i suoi guai: io, ad esempio, sono ipermetrope ambliope per cui non dovrebbero esserci particolari problemi.

Andiamo nella “stanza della musica” dove Alberto ha il suo angolo preferito, il suo nido, dove lui si accuccia in posizione fetale su un materassino. L’educatrice lo rassicura. Io mi siedo a terra vicino a lui con le gambe incrociate, ma lui mi allontana con dei calci. Dopo un po’ capiamo che non vuole che io incroci le gambe e così mi adeguo. Mi avvicino un po’, ci provo alcune volte, ma lui mi respinge sempre con un piede.

Propongo all’educatrice di mettere un po’ di musica visto che mi dice che gli piace. Lei prende uno jambe ed inizia a suonare con un ritmo lento ed un po’ ipnotico. Lui è sempre accucciato. Mostra una mano: mi avvicino lentamente e gli tocco il pollice, delicatamente. Sulle prime lascia fare, poi si alza a sedere, mi afferra gli avambracci, stringe forte e pianta le unghie. Non molla la presa, allora a mia volta gli prendo gli avambracci ed inizio a fare pressioni a pinza con pollice e dita contrapposti. Mi fa male, sento le unghie nella carne, ma mantengo la presa ed intanto iniziamo una specie di balletto al ritmo del tamburo che non si è mai fermato: ondeggio lentamente. Lo tiro leggermente verso di me, poi lo allontano un po’ e così via. Nel frattempo aumento e diminuisco in modo alterno le pressioni sui suoi avambracci al ritmo dello jambe. Lentamente diminuisce la presa e sembra seguirmi nella danza.

La situazione è assurda e surreale. Mi viene da ridere, non riesco a trattenermi. Lui sorride, molla la presa e si mette a sedere a gambe incrociate.

Rimaniamo un po’ a guardarci, fermi. Non so bene come comportarmi, ma cerco di essere presente.

Poi si toglie una calza, la sventola, la fa girare facendo dei versi e me la sporge. La prendo, la sventolo, la faccio girare emettendo suoni gutturali e poi gliela restituisco. La scena si ripete alcune volte con qualche variante: faccio finta di annusare la calza con aria disgustata, è una scenetta che è sempre piaciuta molto ai miei bambini. Alla fine decido di tenermi la calza, allora lui toglie l’altra e ripete lo stesso rituale. Non so bene come uscirne. L’educatrice mi dice che probabilmente lui vuole che io gli metta le calze. Sono molto lusingato dalla proposta e provvedo immediatamente.

Ho superato l’esame: abbiamo fatto amicizia.

Vado nel salone a salutare Enrica e Rachele che avevo trattato prima. Due trattamenti Shiatsu “normali”.

Dipinto di Lina
Dipinto di Lina, utente del Centro Diurno Colombetto di Moncalieri (TO)

Enrica con le matite colorate sta completando sul suo quaderno, lentamente, ma con buona grafia in stampatello maiuscolo, una pagina di “OGGI HO FATTO LO SHIATZU”. Magari una di queste volte le faccio presente che si scrive con la “S”, o forse no.

Rachele è seduta tranquilla sul divanetto. Le chiedo come sta. Lei è timida, parla piano, un po’ coprendo la bocca, quasi a schernirsi e dice: “mi piace quando ti appoggi”. Con una sola frase ha colto il senso profondo dello Shiatsu e della relazione di scambio che lo caratterizza. Apparentemente uno dei due attori, l’operatore, ha un ruolo attivo, mentre il ricevente è passivo. In realtà io mi appoggio al ricevente e lui mi sostiene. Quindi è “abile”. I ruoli si invertono e ciò crea fiducia reciproca, la fiducia di essere sostenuti e di poter sostenere. La fiducia nella natura, nel miracolo della pressione che agisce senza che nulla venga apparentemente fatto. Ho notato nella mia esperienza come siano soprattutto le persone più fragili a recepire questo aspetto così primordiale dello Shiatsu, forse perché, finalmente, sperimentano nella pratica la possibilità di sentirsi utili e di sostenere un’altra persona.

Capitano raramente giornate così intense, ma, come sempre ciò che si riceve è molto più di quello che si dà. Continua a leggere “Shiatsu al Centro Diurno per disabili psichici Colombetto di Moncalieri”

Shiatsu e anziani alla RSA Latour di Moncalieri

Leggi l’articolo pubblicato sul numero del 30/1/2008 del settimanale “Il Mercoledì” di Moncalieri.

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