Durante la gravidanza molte donne dedicano più tempo a se stesse e riscoprono il proprio corpo: c’è chi sceglie lo yoga, chi i corsi pre-parto e chi si avvicina allo Shiatsu. Abbiamo chiesto di parlarci dei benefici dello shiatsu per la gestante e il neonato a Gianpiero Brusasco, presidente Centro Tao Network.
Vediamo qui di seguito quali sono i vantaggi che lo shiatsu da nei nove mesi, come può aiutare la mamma nel parto, come si svolge una seduta e quanto dura, e quali sono le particolarità di questo trattamento in gravidanza.
I trattamenti iniziano generalmente dopo il primo trimestre e proseguono anche dopo il parto per favorire la ripresa, l’allattamento, per sollevare dalla depressione post partum ma sopratutto per apprendere tecniche di aiuto per il neonato.
• Perché lo shiatsu è consigliato alle donne in gravidanza?
Lo shiatsu aiuta la donna a rilassarsi e a affrontare positivamente i cambiamenti in atto che spesso provocano timori e apprensioni.
• In cosa consiste il trattamento?
Lo shiatsu per la gestante utilizza diverse tecniche, dalle pressioni alle prese, agli sfregamenti, agli sfioramenti, in base alla necessità personale calibrando con attenzione l’azione sul riequilibrio energetico generale.
• Quanto dura una seduta?
Il tempo è variabile da un quarto d’ora ad cinquanta minuti, in funzione del periodo e del momento. Durante la gravidanza le sessioni sono più lunghe ma distanziate nel tempo, via via che ci si avvicina al parto e durante il travaglio sono più brevi ma più frequenti.
• Quali sono le zone del corpo particolarmente coinvolte nel trattamento?
Tutto il corpo anche se le spalle, il collo, la schiena, le gambe e sopratutto l’addome sono interessati maggiormente per le ovvie necessità di rilassamento o, al contrario, di tonificazione.
• Quante sedute sono necessarie per ottenere dei risultati?
La risposta al trattamento è molto variabile, dipende dalla sensibilità della gestante. A volte la persona reagisce alla prima seduta, altre sono necessarie diverse sedute. Lo shiatsu comunque aspetta la risposta fisiologica, non forza le reazioni.
• Si può eseguire il trattamento in tutte le fasi della gravidanza?
Si, anzi è d’aiuto particolarmente in vicinanza e durante il parto per sostenere i meccanismi naturali che possono incepparsi per timori o stanchezza. Man mano che la gravidanza prosegue la necessità è di avere un sostegno, uno stimolo costante e presente per affrontare il dispendio di energie sempre maggiore.
• Quali accorgimenti deve osservare un operatore shiatsu nei confronti di una donna in gravidanza?
Lo shiatsu è per sua natura rispettoso e in questa fase ancor di più. La comodità è l’aspetto più importante. Man mano che il peso aumenta c’è difficoltà di movimento e la sensazione di avere un appoggio è fondamentale.
• In che tipo di ambiente viene eseguito il trattamento? Vi sono dei particolari requisiti?
Un ambiente pulito, accogliente, luminoso, con molti cuscini per dare appoggio. La musica può essere una componente perchè fa atmosfera ma non è necessaria se si cerca la concentrazione e l’esperienza che il tocco attento può dare.
• Le sedute vanno eseguite anche dopo il parto?
Certamente, il periodo post parto è un momento in cui le energie vanno ripristinate. non solo lo shiatsu favorisce il recupero ma anche la montata lattea. inoltre si può fare anche tenendo il neonato in braccio!
• Si può eseguire il trattamento shiatsu anche sul bambino?
Noi preferiamo insegnare ai genitori quale trattamento possono fare al neonato per aiutarlo, ad esempio con le coliche. Di fatto si tratta più di un gesto di accudimento che di un trattamento proprio perchè il contatto è fondamentale per lo sviluppo del bambino.
• Se il trattamento non viene eseguito correttamente, ci possono essere delle controindicazioni per il nascituro o per la gestante?
Certamente è molto difficile commettere errori perchè lo shiatsu è di per sè una disciplina di attenzione ed empatia. Se il trattamento è rispettoso, ad esempio chiedendo se le tecniche sono gradite o sgradite, si evita comunque di mettere a disagio la gravida, anche involontariamente.
• Lo shiatsu può portare benefici anche al feto?
Alcuni studi dimostrano che il feto è influenzato dall’umore della madre oltrechè dal suo stato di salute. Oltreciò il tocco influenza le percezioni del bambino calmandolo e rinforzandolo.
• Lo shiatsu può limitare l’assunzione di farmaci contro i disturbi naturali legati alla gravidanza (nausea e vomito, lombosciatalgia, stitichezza, varici ed emorroidi)?
Questi disturbi che solitamente incorrono in gravidanza sono reversibili e lo shiatsu da loro sollievo. Importante è però fare attività fisica, modica e attenta ma mirata come gli esercizi energetici che si possono apprendere dall’operatore shiatsu.
Anche il compagno può impararle oltre alla madre. E’ più facile ricevere che autotrattarsi anche se alcuni punti sono quasi spontanei, come ad esempio massaggiarsi la schiena o la pancia per sollevarsi dal peso del ventre e dai dolori muscolari.
• Non c’è il rischio che lo shiatsu venga preso come una dipendenza?
Se è una dipendenza, ben venga perchè non comporta danni. Nella nostra cultura il toccare il corpo non è sentito come un’esigenza ma in effetti lo è. Infatti lo shiatsu oltre alla sua azione energetica ha anche una spiccata azione sullo stato d’animo, segno che il tocco è fondamentale per sentirsi bene.
• Può essere utile eseguire un trattamento di coppia per dare un supporto alla madre e per coinvolgere il padre nel nuovo contesto familiare?
A questo proposito, come già detto, lo shiastu è utile al compango a al padre sia in termini dell’aiuto che può dare alla compagna che al neonato. Una famiglia così unita può solo dare maggiori benefici alla coppia.
• Si può eseguire il trattamento shiatsu in concomitanza con le cure convenzionali oppure è vincolante?
Lo shiatsu coadiuva, non si sostituisce alle cure. Certamente le due necessità possono coesistere senza problemi.
• Esistono particolari condizioni per cui è bene che una donna in gravidanza non si sottoponga ad un trattamento shiatsu?
Direi di no. Se la gravidanza è a rischio per determinati motivi lo shiatsu casomai può aiutare a recuperare lo stato fisiologico originario.
• Tutti gli operatori shiatsu possono eseguire il trattamento sulle donne in gravidanza oppure è prevista un’apposita specializzazione?
Non tutti gli operatori svolgono uu percorso specifico per affrontare le necessità della donna in gravidanza. Anche se le tecniche shiatsu sono simili vanno però utilizzate in modo diverso perchè le necessità sono differenti. Male certo non se ne fa però io cercherei chi ha una preparazione specifica.
• Qual è il punto di vista di ginecologhe ed ostetriche di fronte al trattamento shiatsu per le donne in gravidanza?
Sono favorevoli e interessate. Dalla mia esperienza ho avuto modo di incontrare molte ostetriche entusiaste che hanno seguito un percorso shiatsu apposito per apprendere le tecniche da usare in sala parto.
• È auspicabile che in un futuro prossimo i benefici dello shiatsu per le donne in gravidanza vengano riconosciuti ufficialmente dalla Sanità, e che il trattamento rientri nella formazione di infermiere ed ostetriche?
L’auspicio è che lo shiatsu sia riconosciuto così com’è, una professione autonoma non sanitaria. Sempre più gli infermieri e le ostetriche ne sfruttano i benefici effetti nel loro lavoro e per se stessi, ma la struttura ospedaliera non è adatta alle necessità di empatia dello shiatsu.
Gianpiero Brusasco, libero professionista operatore shiatsu, propone corsi di formazione e seminari specifici sullo Shiatsu, la Moxibustione e le discipline orientali ad Ostetriche, Infermieri e presso centri di studio di discipline olistiche. È socio di FIS e FNSS (Federazione Italiana Shiatsu e Federazione Nazionale Scuole Shiatsu) di cui è stato Segretario Nazionale e Tesoriere dal 2000 al 2006. Attualmente è membro del Comitato scientifico dell’Istituto Culturale della FIS. Gestisce il Centro Tao di Torino.
L’ha ribloggato su Shiatsu e Donna.