Un punto al giorno non toglierà il medico di torno, ma… può dare grandi benefici.
C’è un punto che non è sulle mappe dei Meridiani Energetici, ma non per questo è meno importante, almeno per te e per il tuo Operatore Shiatsu: è il tuo Punto Dolente.
Sai perfettamente dove si trova, per cui non hai bisogno che nessuno ti dica come trovarlo.
Ne conosci vita, morte e miracoli. Sai quando e perché il dolore si acutizza oppure si attenua.
Non ti lascia mai. Non lo dimentichi mai. Le hai provate tutte, ma non hai ottenuto nessun risultato significativo. Dagli esami non risulta niente, ma lui fa male.
Forse è venuto il momento di venire a patti con il tuo Punto Dolente, di non cercare di combatterlo, ma di comprenderlo.
Secondo la tradizione orientale ogni punto dolente al tatto è un Punto Energetico importante, anche se non è riportato sulle mappe. Può essere un Punto transitorio, che evidenzia una condizione energetica contingente, oppure può essere stabile nel tempo, come il tuo Punto Dolente. In realtà, tramite la palpazione, possiamo scoprire facilmente di avere diversi punti dolorosi al tatto, di cui spesso non ci rendiamo neppure conto. In teoria, in una condizione di perfetto equilibrio, nessun punto del corpo dovrebbe essere dolente al tatto o ad una pressione Shiatsu eseguita correttamente.
I saggi dell’Oriente hanno indagato in profondità i misteri della sofferenza umana. Un antico aforisma dice che chi viene colpito da una freccia soffre nel corpo perché fa male, ma soffre anche nella mente perché soffre perché fa male, ma soffre anche nello spirito perché soffre perché soffre perché fa male… Allora almeno una parte del nostro dolore non è necessaria e può quindi essere eliminata se solo lo vogliamo e lo sappiamo fare.
Sappiamo dalla fisiologia che la cosiddetta soglia del dolore, cioè la sensibilità nel percepire il dolore e nel sopportarlo, varia da persona a persona e che anche per la stessa persona può cambiare nel corso del tempo. Se soglia del dolore è alta si sopporta il dolore con maggiore facilità, se è bassa anche un semplice tocco può risultare fasidioso.
Per venire a patti con il nostro punto dolente e trovare un po’ di sollievo dobbiamo confrontarci allora con la nostra soglia del dolore.
Lo Shiatsu ha, per sua natura, un effetto “analgesico”, perchè la pressione manuale attenta, progressiva, rispettosa, mantenuta e costante provoca, fisiologicamente, un’attenuazione del dolore.
La tecnica di Auto-Shiatsu del Punto dolente è molto semplice, ma richiede grande attenzione e presenza:
- effettuare con il polpastrello del pollice una pressione lenta, graduale e progressiva sul Punto Dolente
- fermarsi in prossimità della soglia del dolore (senza, mai, in nessun caso, superarla)
- mantenere la stessa pressione, costante, finché non si avverte una riduzione del dolore quantificabile, soggettivamente, al 10%
- togliere progressivamente peso, fino a staccare il contatto
- naturalmente, come sempre, non bisogna mai trattare in presenza di patologie, in particolare se in fase acuta, ma anche nel caso in cui, semplicemente, la pratica comporti in qualsiasi modo disagio, fastidio o dolore
Shizuto Masunaga, uno dei grandi maestri di Shiatsu, definisce “eco della vita“, il meccanismo primordiale attraverso il quale si attua la “magia” dello Shiatsu. Quando un punto è dolente noi lo percepiamo come un’entità separata, come se fosse una parte di noi che ci è divenuta estranea. Grazie alla pressione, stabile e profonda, ma attenta e ben calibrata, aiutiamo il nostro essere a ritrovare la sua unità. Quando stiamo bene non percepiamo il nostro organismo (corpo, mente e spirito) come un’accozzaglia di parti separate fra loro, ma come un insieme fluido, armonico e ben accordato. Lo Shiatsu aiuta a ristabilire questa consapevolezza psico-fisica che è la base di un reale stato di benessere.
Un punto al giorno… è un utile complemento per mantenersi in salute e ci fa capire l’importanza di ricevere regolarmente trattamenti Shiatsu per stare bene ed esprimere al meglio la nostra energia.
(Leggi anche gli altri articoli della serie “Un punto al giorno…”)
Valter Vico
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